Le Due sorelle

Due sorelle siamesi vengono separate nel corso di una difficile operazione resa necessaria dalla gravidanza di una, la più mite tra le due. L'operazione è compiuta dall'amante della gemella incinta e si conclude con la morte dell'altra, introversa e nevrotica. La sorella sopravvissuta (Margot Kidder) non riesce a liberarsi dallo shock e ha periodicamente delle crisi nelle quali si immedesima nella sorella morta e, pensandola vendicativa nei confronti degli uomini (per la gravidanza che ha reso necessaria l'operazione), sotto le sue spoglie comincia a uccidere. Una giornalista (Jennifer Salt), assieme a un detective (Charles Durning), cerca di penetrare il mistero. La trama non dice molto su quello che in realtà è il film. Andando avanti a strattoni, alternando confusamente momenti di sanguinoso terrore a momenti di investigazione quasi televisivi, con tocchi di commedia leggera e giallorosa, De Palma riesce a rendere singolare e originale, con un'impostazione apparentemente squilibrata, un'opera la cui trama, sia pur per nulla indegna, pareva relegarlo alla routine dei molti imitatori di #Vedi#Psyco. Le citazioni da Hitchcock sono comunque evidenti. Le più importanti sono da La finestra sul cortile, per il modo in cui la giornalista scopre il primo delitto (sta guardando dalla finestra e vede la vittima trascinarsi sino al davanzale dell'appartamento) e naturalmente da Psyco per l'idea base (la subitanea violenza del primo delitto che ricorda quello famoso sotto la doccia, il tono delle investigazioni nelle quali ha parte importante una donna, la figura dimessa del detective privato che ricorda l'Arbogast del capolavoro hitchcockiano). Solo che in questo De Palma, diversamente da quanto avverrà con il super-hitcockiano Complesso di colpa, tutto è più laido e squallido: le scene non hanno, volutamente, nemmeno quell'alone magico che il mistero manieristico avrebbe potuto conferire, e l'eleganza formale veste i colori dell'allucinazione piuttosto che quelli di una composta esercitazione stilistica. Ottima Margot Kidder e adeguatamente sinistro William Finley